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martedì 24 luglio 2012

LA VITA DI UN OPERAIO VALE 2000 EURO

Duemila euro per la vita di mio figlio": è il grido di sfogo di Paola Armellini, la mamma del giovane operaio morto il 5 marzo scorso durante l'allestimento del palco per il concerto di Laura Pausini. "Ma noi vogliamo la verità, e non una misera offerta": la signora ha infatti raccontato a L'Unità che nelle lettera di accompagnamento del rimborso non c'è alcun accenno alla morte del figlio, solo: "Pratica di infortunio o malattia professionale". E se è vero che l'Inail dà il rimborso solo a moglie e figli (e Matteo non ne aveva), "allora - ribadisce la signora - questi soldi cosa sono? Non hanno nemmeno pagato il funerale o il trasporto della salma da Reggio Calabria a Roma". "Dopo tanti mesi mi devono spiegare ancora cosa è successo", ha raccontato Paola Armellini, che ha così deciso di fare da sé per vederci chiaro, iniziando a recuperare tutte le carte del lavoro del figlio. Indagando sulla sua vita professionale, la mamma di Matteo, ha scoperto un mondo sommerso di lavoratori in nero che non hanno alcuna garanzia, né orari o paghe regolari, né tantomeno contributi: non avendo un contratto collettivo nazionale o un sindacato. La signora ha poi spiegato: "Matteo era il cosiddetto rigger (colui che non una speciale imbracatura, si arrampica sulle travi del palco per montarne la struttura, ndr) e dovette lui stesso pagarsi l'attrezzatura e i corsi professionali specifici". Gli operai che montano i palchi per i concerti dei big musicali non hanno un contratto nazionale, non hanno neanche un inquadramento professionale vero e proprio. Le misure di sicurezza sono spesso inesistenti .Gli artisti che da questi tour ricavano centinaia di migliaia di euro se ne fregano di come e da chi vengono montati i palchi. Fanno, dopo, delle commoventi dichiarazioni. Due sono gli operai morti quest’anno, uno di questi era Matteo Armellini 32 anni,morto schiacciato dalla struttura che gli è crollata addosso. L'INAIL ha "risarcito" con meno di duemila euro la famiglia. Tanto vale la vita di un operaio.