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giovedì 26 marzo 2015






LETTERA APERTA AL C.D.A DEL TEATRO ALLA SCALA

La sera del 30 aprile si terrà a Milano un concerto in piazza Duomo, con la presenza di Andrea Bocelli e i corpi artistici della Scala, a dimostrazione di quello che andiamo sostenendo già da molto tempo, ovvero che non sarà la Turandot del I maggio la serata inaugurale per l'apertura del Expo.

Il concerto del 30 aprile è dal punto di vista artistico e organizzativo un “pasticcio”, un evento che, al di là delle caratteristiche commerciali che avrà, rischia di intaccare il nome e l'immagine del Teatro, che sono tra i beni più importanti per la Città di Milano e anche per il Paese.

Troppe iniziative negli ultimi tempi ci sembrano avere una caratteristica “modaiola” e “commerciale”, piuttosto che essere nel solco della tradizione scaligera, rischiando di sciupare la qualità artistica che ha sempre contraddistinto il nostro teatro.

Siamo in presenza di un contratto nazionale non rinnovato da molti anni, e dell'ultimo contratto integrativo scaduto, anche se mai andato a regime:
a fronte di tutto ciò apprendiamo da organi di stampa che si sta aggirando un dispositivo legislativo sui compensi massimi per i dirigenti dei teatri, per poter aumentare gli emolumenti del sovrintendente Pereira.
Ancora più grave, se possibile, appare la notizia che il sovrindentende, nonché direttore artistico, non avrebbe più obblighi di esclusività con il Teatro alla Scala: questo sarebbe uno stravolgimento, anche istituzionale, e un tradimento della storia del Teatro alla Scala!

Auspicando che tutto ciò non abbia fondamento, confidiamo in una sollecita e rapida informativa a noi e alla Città di Milano.



Milano, 26 marzo 2015

RSA CGIL TEATRO ALLA SCALA