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sabato 9 giugno 2012

Cronaca Sindacale


Nei giorni 12 e 13 giugno si terranno presso l'Aran a Roma degli incontri per il rinnovo del CCNL con i Sovrintendenti, e il 14 giugno sarà presente anche il ministro Ornaghi. Tali incontri possono essere decisivi per il rinnovo del CCNL. In seguito a questi incontri verrà indetta un' assemblea CGIL per aggiornare i lavoratori sullo stato della trattativa.
Motivi per cui firmare il CCNL:

  1. Il contratto nazionale è un documento di democrazia che unisce tutti i lavoratori del settore in un quadro di tutele e garanzie, diritti e doveri.
  2. Il contratto nazionale consolida il contratto integrativo aziendale del 2008, portandolo a regime non più sotto forma di anticipazione.
  3. Il contratto nazionale consente la stipulazione dei contratti integrativi futuri ( tra cui quello che riguarderebbe il periodo di EXPO 2015).
  4. Il contratto nazionale impedisce che i Sovrintendenti depredino i contratti aziendali dal 1 luglio 2012.
  5. Il contratto nazionale dà la possibilità di ritornare a usufruire dei permessi artistici.
Incontro con il Sindaco:
il giorno 6 giugno abbiamo avuto in sala gialla un incontro con il Sindaco, nonché Presidente della Fondazione, durante il quale abbiamo esposto i seguenti punti:
  • pericolo di privatizzazione del Teatro alla Scala attraverso la forma organizzativa speciale;
  • mancanza di relazioni sindacali:
  • problemi di sicurezza e mancanza del protocollo;
  • progetto artistico/tecnico – Ansaldo e Pero;
  • mancata sostituzione del personale con contestuale risparmio aziendale di 30000 giornate lavorative dal 2008 ad oggi
  • costo delle cause;
  • drastico ridimensionamento del personale di sala
  • sprechi: affitti di Pero, di Via Torino, dell'ATM point, dell'Abanella e dei noleggi camion con autista;
  • contestazioni disciplinari (tra i quali il più grave con contestuale sanzione per aver prestato la testimonianza in tribunale);
  • rottura dell'equilibrio tra lavoro ordinario e autonomo (Filarmonica);
  • richiesta alla Direzione di rientrare nell'Anfols per la trattativa del CCNL, e al Sindaco di intervento presso il Ministero per l'incontro a Roma del 14 giugno.
Il Sindaco risponde:
  • per quanto riguarda la forma organizzativa speciale ritiene che non sia una privatizzazione, a tal proposito ha detto testualmente: “ Finché ci sarò io come Sindaco di Milano garantirò per impedire ogni eventuale rischio di privatizzazione”.
    Come dire che la legge attuale porta in sé la logica della privatizzazione!
  • Ha sottolineato la conferma del comune di Milano per un finanziamento pari a quello dello scorso anno.
  • Ha informato che proprio nei giorni precedenti aveva sbloccato la pratica per la ristrutturazione della palazzina di Via Verdi, inoltre ha richiesto un ulteriore incontro con i sindacati per entrare nel dettaglio degli sprechi.
  • Ha chiesto che il sindacato fornisse una documentazione riguardo i casi di contestazioni disciplinari comminate per testimonianze rese in tribunale, al fine di approfondire la questione.
Forma organizzativa speciale
Si dice “autonomia”, si scrive e si legge forma organizzativa speciale.
La Fondazione Teatro alla Scala non è autonoma, non ha un gettito extra FUS ed è vincolata per i controlli di gestione da parte della Corte dei Conti dal Ministero delle finanze e dal ministero dei Beni culturali.
La CGIL Nazionale e la Fials Nazionale hanno fatto ricorso al Tar del Lazio, non per tutto l'impianto della formula organizzativa speciale, ma solo su due punti che riguardano la mancanza di informazione ai sindacati e la possibilità di optare per un contratto unico che sostituisca sia il contratto nazionale che il contratto integrativo. La sentenza di tale ricorso è attesa il giorno 20 giugno.
Il contratto unico comporta l'uscita dal contratto nazionale con contestuale ridiscussione su diritti già acquisiti.
Il mancato pareggio di bilancio per due esercizi nell'arco di 6 anni fa decadere lo statuto speciale e l'eventuale contratto unico, e il certo ritorno ad un contratto nazionale discusso senza alcune rappresentanze della Scala.
Il contratto unico è il diktat di questa Fondazione per due semplici ragioni: la prima è che si ridurrebbe sensibilmente il potere negoziale delle rappresentanze dei lavoratori e la seconda ancor più evidente è che non avendo copertura economica un contratto porta diritti verso un peggioramento delle condizioni lavorative.


Milano, 9 giugno 2012

1 commento:

  1. speriamo che il sindaco abbia capito bene ciò che gli abbiamo spiegato.....

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