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mercoledì 4 aprile 2012

Risposta al Sign. Dentoni

Milano, 4 aprile 2012

Al segretario territoriale UILCOM
Sig. Domenico Dentoni

Lo sciopero indetto dalla Segreteria e RSA SLC-CGIL e confermato dall’Assemblea dei lavoratori, è conseguenza dell’attacco al mondo del lavoro da parte del Governo Monti, e in risposta alle accuse di negligenza mosse dalla Direzione Generale del Teatro nei confronti dei lavoratori.
In passato, prima del 1966, il licenziamento è ad nutum, senza motivazione; successivamente la legge 604 prevede in caso di licenziamento che il Giudice del lavoro opti tra il reintegro o l’indennizzo ( in quei pochi anni di applicazione la legge non sortisce nessun effetto).
Nel 1970 l’emanazione della Legge 300/70 (STATUTO DEI LAVORATORI) introduce nel lavoro norme di giustizia sociale e, tra queste, l’Art.18 è da considerarsi una conquista indisponibile; un PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA, frutto di una dura stagione di lotte intrapresa dai nostri padri, che si allinea ai dettami della Costituzione (art. art.1 e 4) e che bilancia il potere del datore di lavoro con i diritti del lavoratore.
Pertanto noi diciamo che l’art. 18 non deve essere limitato, modificato o “modernizzato”, semmai diffuso e esteso a chi ne è sprovvisto così com’è.
È in corso una battaglia ideologica portata avanti da un gruppo di “professori” tecnocrati che smantella i diritti dei lavoratori a favore del capitale economico-finanziario. Un Governo imposto nei fatti da FMI e BCE, che dopo aver innalzato l’età pensionabile, seguendo le indicazioni contenute nella lettera del 5 agosto 2011 di Draghi e Trichet, vuole raggiungere anche l’obiettivo della cosiddetta flessibilità in uscita.
Dunque se i lavoratori della Scala hanno deciso di scioperare è perché sono convinti che Monti sia poco equo ma certamente rigoroso verso i soliti noti.
Inoltre a surriscaldare gli animi è arrivata anche la lettera del Direttore Generale del Teatro che ha fatto incazzare tutti i lavoratori di palcoscenico, e che va letta semplicemente come una risposta alle reiterate e inevase richieste di incontri sul tema sicurezza, nella sua totalità, della sola delegazione CGIL.
E la risposta dei lavoratori inequivocabilmente non poteva che essere l'astensione dal lavoro. E comunque scioperare, quando e come, lo decidono i lavoratori.
Come hanno deciso marcatamente i metalmeccanici della uil, infischiandosene della propria Segretaria Nazionale.
Non solo siamo dispiaciuti per le dichiarazioni a mezzo stampa da parte del Sig. Dentoni e ribadite nei suoi comunicati, ma ancora di più ci lascia basiti il suo silenzio sugli attacchi ai Laboratori Ansaldo, giunti da più parti, perché almeno in quel caso avrebbe potuto far valere la propria rappresentatività.
Secondo noi, invece, pericolosi sono coloro che inseguono la “chimera” autonomia, propinata dai piani alti, considerandola la panacea di tutti i mali; un progetto tutt’ora insondabile in quanto sigillato all’interno dei cassetti del potere.
Si sa, le illusioni sono il sale della propaganda!
E infine non accettiamo lezioni di sindacato da parte di chi, per sopravvivenza, continua a sottrarsi al confronto su un nuovo possibile modello di rappresentanza (R.S.U.) come previsto dal CCNL.
RSA Slc-CGIL SCALA

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