ROMA - Striscioni, tendoni anche sui tetti degli storici teatri di posa e
nei giardini e poi la proclamazione di cinque giorni di sciopero a
partire da oggi.
Ecco gli estremi gesti di protesta dei lavoratori di Cinecittà Digital
Factory e Cinecittà Studios, davanti agli studios di via Tuscolana. "Ed è
solo l'inizio" assicurano. I lavoratori infatti dopo un'assemblea
organizzata dai sindacati hanno optato per la linea dura contro il nuovo
piano di riorganizzazione aziendale che prevede lo smantellamento degli
studi. I sindacati si dichiarano "contrari a qualsiasi forma di
spacchettamento delle attività produttive, dismissione o
esternalizzazione delle stesse". "Faremo di tutto - hanno sottolineato i
lavoratori - per difendere i nostri diritti, perché non possono essere
sempre i lavoratori a pagare la colpa di una gestione sbagliata come
quella di Abete, cominciata con la privatizzazione degli Studios del
‘97".
Lo spacchettamento delle attività produttive comporterebbero il
passaggio in Panalight di 6 lavoratori, l'affitto dell'intera post
produzione, composta da circa 100 persone, a due società del gruppo
Deluxe Italia, il trasferimento di 55 lavoratori ad un'altra società del
gruppo Ieg, 20 licenziamenti dichiarati e l'incertezza per i restanti
40 lavoratori, tra manutentori ed amministrativi.
"Non è mai stato presentato un vero piano industriale e non ci è stata
fornita alcuna garanzia occupazionale, inoltre dal ministero dei Beni
Culturali e dal ministero dell'Economia non abbiamo avuto nessuna
risposta" - affermano i sindacati - "intendiamo contrastare questo
piano industriale e chiedere al ministero dei Beni Culturali, che
detiene il 20% delle azioni di Cinecittà Studios, e al ministero
dell'Economia, che è il proprietario al 100% dei terreni e dei teatri,
di intervenire. Bisogna evitare lo smembramento di Cinecittà e la
cementificazione che ne seguirebbe secondo il piano presentato nel 2012
dalla holding Ieg".
A sostegno dei lavoratori di Cinecittà, che rischiano di essere le
vittime predestinate di una speculazione edilizia che va a colpire una
parte importante della cultura italiana, c'è L'Italia dei valori, così
come Sinistra Ecologia Libertà Lazio. Fabio Bonanno, responsabile
Cultura del Partito di Vendola ha infatti dichiarato: "La scelta di una
lotta così dura merita il sostegno di tutte le forze democratiche che
hanno a cuore il futuro di Roma, del Lazio e dell'intero Paese - e
aggiunge - non faremo mancare il nostro sostegno al presidio permanente
all'esterno di Cinecittà che accompagnerà la vertenza sindacale".
Regna intanto il silenzio sulla questione Cinecittà da parte del
Campidoglio e della Pisana. Al contrario invece la Provincia di Roma ha
manifestato il suo appoggio ai lavoratori.