Nei giorni 12 e 13 giugno si
terranno presso l'Aran a Roma degli incontri per il rinnovo del CCNL
con i Sovrintendenti, e il 14 giugno sarà presente anche il
ministro Ornaghi. Tali incontri possono essere decisivi per il
rinnovo del CCNL. In seguito a questi incontri verrà indetta un'
assemblea CGIL per aggiornare i lavoratori sullo stato della
trattativa.
Motivi
per cui firmare il CCNL:
- Il contratto nazionale è un documento di democrazia che unisce tutti i lavoratori del settore in un quadro di tutele e garanzie, diritti e doveri.
- Il contratto nazionale consolida il contratto integrativo aziendale del 2008, portandolo a regime non più sotto forma di anticipazione.
- Il contratto nazionale consente la stipulazione dei contratti integrativi futuri ( tra cui quello che riguarderebbe il periodo di EXPO 2015).
- Il contratto nazionale impedisce che i Sovrintendenti depredino i contratti aziendali dal 1 luglio 2012.
- Il contratto nazionale dà la possibilità di ritornare a usufruire dei permessi artistici.
Incontro
con il Sindaco:
il giorno 6 giugno abbiamo avuto
in sala gialla un incontro con il Sindaco, nonché Presidente della
Fondazione, durante il quale abbiamo esposto i seguenti punti:
- pericolo di privatizzazione del Teatro alla Scala attraverso la forma organizzativa speciale;
- mancanza di relazioni sindacali:
- problemi di sicurezza e mancanza del protocollo;
- progetto artistico/tecnico – Ansaldo e Pero;
- mancata sostituzione del personale con contestuale risparmio aziendale di 30000 giornate lavorative dal 2008 ad oggi
- costo delle cause;
- drastico ridimensionamento del personale di sala
- sprechi: affitti di Pero, di Via Torino, dell'ATM point, dell'Abanella e dei noleggi camion con autista;
- contestazioni disciplinari (tra i quali il più grave con contestuale sanzione per aver prestato la testimonianza in tribunale);
- rottura dell'equilibrio tra lavoro ordinario e autonomo (Filarmonica);
- richiesta alla Direzione di rientrare nell'Anfols per la trattativa del CCNL, e al Sindaco di intervento presso il Ministero per l'incontro a Roma del 14 giugno.
Il
Sindaco risponde:
- per quanto riguarda la forma organizzativa speciale ritiene che non sia una privatizzazione, a tal proposito ha detto testualmente: “ Finché ci sarò io come Sindaco di Milano garantirò per impedire ogni eventuale rischio di privatizzazione”.Come dire che la legge attuale porta in sé la logica della privatizzazione!
- Ha sottolineato la conferma del comune di Milano per un finanziamento pari a quello dello scorso anno.
- Ha informato che proprio nei giorni precedenti aveva sbloccato la pratica per la ristrutturazione della palazzina di Via Verdi, inoltre ha richiesto un ulteriore incontro con i sindacati per entrare nel dettaglio degli sprechi.
- Ha chiesto che il sindacato fornisse una documentazione riguardo i casi di contestazioni disciplinari comminate per testimonianze rese in tribunale, al fine di approfondire la questione.
Forma
organizzativa speciale
Si
dice “autonomia”,
si scrive e si legge forma
organizzativa speciale.
La Fondazione Teatro alla Scala
non è autonoma, non ha un gettito extra FUS ed è vincolata per i
controlli di gestione da parte della Corte dei Conti dal Ministero
delle finanze e dal ministero dei Beni culturali.
La CGIL Nazionale e la Fials
Nazionale hanno fatto ricorso al Tar del Lazio, non per tutto
l'impianto della formula organizzativa speciale, ma solo su due punti
che riguardano la mancanza di informazione ai sindacati e la
possibilità di optare per un contratto unico che sostituisca sia il
contratto nazionale che il contratto integrativo. La sentenza di
tale ricorso è attesa il giorno 20 giugno.
Il
contratto unico
comporta l'uscita dal contratto nazionale con contestuale
ridiscussione su diritti già acquisiti.
Il mancato pareggio di bilancio
per due esercizi nell'arco di 6 anni fa decadere lo statuto speciale
e l'eventuale contratto unico, e il certo ritorno ad un contratto
nazionale discusso senza alcune rappresentanze della Scala.
Il contratto unico è il diktat
di questa Fondazione per due semplici ragioni: la prima è che si
ridurrebbe sensibilmente il potere negoziale delle rappresentanze dei
lavoratori e la seconda ancor più evidente è che non avendo
copertura economica un contratto porta diritti verso un peggioramento
delle condizioni lavorative.
Milano,
9 giugno 2012
speriamo che il sindaco abbia capito bene ciò che gli abbiamo spiegato.....
RispondiElimina