Proprio il giorno della presentazione della stagione 2012-2013 tiene banco il futuro del teatro alla Scala.
Proprio qualche giorno dopo la notizia dell'autonomia del teatro, il
sindaco Pisapia afferma che "il rischio di privatizzazione è ora
inesistente. C'è una verifica del pubblico sul bilancio, c'è una
presenza pubblica nel cda. In un momento di crisi, questa sinergia tra
pubblico e privato sarà fondamentale per rilanciare la Scala a livello
internazionale. L'autonomia non è una privatizzazione". Pisapia cerca
anche di smorzare le polemiche sulle proteste dei lavoratori del teatro:
"Una sola sigla sindacale ha parlato e ha fatto rilievi sulla legge
sull'autonomia e non sull'autonomia della Scala".
E Stephane Lissner, il sovrintendente, ribadisce che con l'autonomia
il Fus (fondo unico per lo spettacolo) sarà come minimo del 14,65%, a
fronte di cifre finora oscillanti. Una garanzia che per tre anni
l'apporto di denaro sia stabile, insomma. Ma anche non dover "subire
decisioni che non reputavamo necessarie".