Spettacolo dal vivo, Franceschini: “Con nuovo Fus più trasparenza ed equità“
Passaggio a contributo triennale migliorerà programmazione
“È una riforma attesa da anni che
rende più equi e trasparenti i criteri di assegnazione del Fus, incentiva la
partecipazione giovanile, semplifica le procedure, incoraggia la
programmazione prevedendo la triennalità dei contributi e supera il
vecchio sistema dei teatri stabili creando i Teatri nazionali e di rilevante
interesse culturale”.
Così il ministro dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini commenta il via
libera da parte della Conferenza Unificata sul decreto ministeriale
recante criteri e modalità per la concessione di contributi per lo spettacolo
dal vivo, ultimo passaggio per l’entrata in vigore della riforma.
“Il riordino – spiega Franceschini -
è il frutto di un percorso intrapreso nel Giugno 2013 attraverso un
fruttuoso e positivo confronto con Regioni e Comuni e le
categorie che ha permesso di elaborare un testo ampiamente condiviso”.
“Il provvedimento rende il sistema
equo e rispondente alle attuali esigenze del settore, superando disposizioni che
non avevano ormai alcuna corrispondenza con l’offerta culturale del Paese”.
“Le risorse del FUS verranno
attribuite in base alla quantificazione delle attività realizzate e dei
risultati raggiunti, con indicatori chiari e misurabili, e saranno
aperte a tutte le realtà attive nel territorio nazionale”.
“Verrà incentivata la partecipazione
giovanile, saranno semplificate le procedure e i fondi saranno assegnati
su base triennale, consentendo una maggiore capacità di programmazione
finora limitata dal carattere annuale del contributo”.
“Inoltre verrà reso possibile il
finanziamento delle realtà multidisciplinari e favorita l’internazionalizzazione
delle attività, mentre verrà rafforzato il ruolo della
musica contemporanea di qualità, tra cui il jazz, finora esclusa dai
finanziamenti statali”.
“Infine, le nuove norme prevedono la
creazione dei ‘Teatri Nazionali’ e dei ‘Teatri di rilevante interesse
culturale’ per riconoscere e premiare le eccellenze e fare di queste
due nuove categorie gli assi strategici dell’intervento
pubblico per lo spettacolo dal vivo”.
“Con questa riforma la scena
italiana godrà di uno strumento efficace per crescere e sviluppare le proprie
straordinarie potenzialità”.