Scala, salta per sciopero 'Così fan tutte'.
"A rischio anche la Prima e la stagione
dell'Expo"
26 giugno 2014
Nulla di fatto dopo l'incontro fra i sindacati e il sindaco Pisapia: sotto
accusa le nuove norme sulla malattia previse dal decreto Franceschini
[...].
Sono confermate le due giornate di sciopero del 27 giugno e del 4 luglio
indette alla Scala dai sindacati (Cgil, Uil e, con motivazione in parte
diverse, Cisl e Fials) che mettono a rischio, oltre alla
rappresentazione di Così fan tutte di venerdì 27 giugno, che è certo
salterà, anche la prima del Comte Ory il venerdì successivo.
Per ora non è servito l'incontro che Cgil e Uil hanno
avuto oggi il sindaco Giuliano Pisapia, che è presidente del teatro.
"Abbiamo apprezzato la sua volontà di attivarsi perché comprende le ragioni
che gli abbiamo esposto - hanno detto Giancarlo Albori (Cgil) e
Domenico Dentoni (Uil) - ma di fronte a un
provvedimento che è già attuativo nelle buste paga di questo mese
confermiamo lo sciopero del 27 nella speranza che entro il 4 luglio si trovi una
soluzione. Noi confermiamo la disponibilità al confronto".
A far scatenare la protesta è stata una lettera del direttore generale,
Maria Di Freda, che ha informato i dipendenti dell'applicazione delle nuove
norme sulla malattia previste dal decreto Franceschini, cioè di una
decurtazione dei compensi nei primi dieci giorni che, tenendo
conto del contratto integrativo, può arrivare anche al
50 per cento della retribuzione.
A Torino il sovrintendente Walter Vergnano ha stretto un accordo
con i sindacati per rimandare l'applicazione fino a quando il decreto non
diventerà legge. "E ci aspettiamo che alla Scala, che non è da meno di
Torino - ha osservato Giuseppe Nastasi (Fials) - facciano altrettanto".
[...]