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mercoledì 19 dicembre 2012

SCIOPERO ROMEO ET JULIETTE


 dal "Giornale dello Spettacolo"


Musica: sciopero alla Scala, il balletto ci ripensa, il coro no

MILANO - 19 DICEMBRE 2012 - Le organizzazioni sindacali del Corpo di Ballo della Scala di Milano (foto) hanno ritirato lo sciopero di oggi proclamato per il debutto della stagione di balletto, che doveva essere aperta con il 'Romeo et Juliette'. L'agitazione era stata proclamata anche dal Coro. "La Direzione non ci ha chiamati e pertanto lo spettacolo resta sospeso" ha dichiarato Mauro Peconi, rappresentante Cgil del coro del Teatro.
"Per noi rimane la scelta fatta ieri sera - ha aggiunto -: la 'prima' è annullata. Inoltre, so che stanno procedendo al rimborso dei biglietti". Peconi si è detto "indignato per quanto apparso sui giornali, perché noi non abbiamo mai formulato una richiesta di denaro, ma abbiamo chiesto che venga rispettato il contratto nazionale e riconosciuta la particolarità della nostra vestizione e della memorizzazione dei testi"

sabato 8 dicembre 2012



Venerdì 07 Dicembre 2012 11:38

L’accordo separato che Fim e Uilm hanno sottoscritto sulla testa di milioni di lavoratori e lavoratrici senza il loro voto è fortemente peggiorativo della già dura condizione di chi lavora:
1. salario inferiore al recupero potere d’acquisto, con due tranche rinviabili di 12 mesi e a disposizione delle imprese per la contrattazione aziendale, cioè consegnate a scambi impropri e ricatti;
2. aumento degli orari di lavoro con il furto di 3 giornate di Par;
3. aumento dello straordinario comandato, da 40/48 a 80 ore annue;
4. flessibilità obbligatoria senza vincolo accordo Rsu, incrementata da 64 a 80 ore annue con penalizzazione per lavoratori che non la fanno (ore trattenute su ferie e Par);
5. ulteriore penalizzazione malattie brevi;
6. recepimento degli aspetti peggiorativi della legge Fornero sui contratti precari. (...)

Fim e Uilm hanno consegnato così la vita dei lavoratori nelle mani dell’impresa cancellando ogni potere contrattuale della Rappresentanza Sindacale.
Si aumenta l’orario per chi lavora mentre crescono cassa integrazione e  licenziamenti!
Un accordo che tuttavia è pienamente in linea con la disastrosa contrattazione di restituzione, peggiorativa che si è affermata grazie all’accordo del 28 giugno 2011 e al patto separato sulla produttività, come bene testimoniano il contratto dei Chimici e quello dei Ferrovieri, entrambi unitari.
Per queste ragioni la linea di contrasto all’applicazione dell’intesa separata nei luoghi di lavoro non può partire dal richiamo al 28 giugno 2011 che è l’accordo delle deroghe al Contratto nazionale.  I lavoratori, grazie ai sindacati complici, stanno pagando per intero la crisi generata dalle stesse politiche che pretendono oggi di cancellare lo stato sociale dopo aver distrutto le pensioni e l’art.18.
C’è la necessità pertanto di ricostruire una battaglia generale del mondo del lavoro a partire dall’opposizione alle politiche del Governo Monti e di Confindustria.
No al Patto di produttività e al 28 giugno!
Occorre coniugare battaglia generale e azione coerente nei luoghi di lavoro, con una politica contrattuale, fabbrica per fabbrica, di esplicito contrasto a questo accordo separato, a quello del 28 giugno e al Patto di produttività. Non lottiamo solo contro l’accordo Fim-Uilm e un padronato arrogante e rapace ma dobbiamo necessariamente andare oltre ogni compatibilità e limite fissato dalle intese sbagliate sancite a livello Confederale.
Poche ma chiare parole d’ordine: occupazione-salario-diritti
II sindacato deve avere un solo riferimento, un solo limite nella sua politica contrattuale: i bisogni dei lavoratori e la loro rappresentanza autonoma! In questa fase bisogna mettere al centro la lotta per la difesa dell’occupazione e delle fabbriche contro le dismissioni, la difesa del salario e della condizione lavorativa contro flessibilita’ e la precarieta’. Solo coniugando battaglia generale e iniziativa nel luoghi di lavoro si potra’ ricostruire e riconquistare un Contratto Nazionale senza deroghe!
Bisogna ridare senso ed efficacia alle lotte
Scioperare costa, oggi più che mai. La pesante sconfitta su art.18 e pensioni, il desolante atteggiamento remissivo della Cgil e la durezza dello scontro che ci viene imposto aumentano la sensazione di impotenza e inutilità delle lotte. I lavoratori hanno dimostrato in questi anni una grande disponibilità alla mobilitazione. Ma per dare continuità, la lotta si deve porre davvero l’obiettivo di conquistare risultati concreti, altrimenti gli scioperi diventano atto di testimonianza.
Per fare tutto ciò il Sindacato deve rompere ogni collusione con il palazzo e il palazzetto della politica parlamentare, dei giochi elettorali. Deve dismettere ogni illusione concertativa nel rapporto con Confindustria. Il lavoro deve rappresentarsi da sé, nel conflitto e nella ricostruzione di diversi rapporti di forza.

Rompiamo ogni ambiguità nel rapporto con Cisl e Uil. Basta cercare l’unità con chi è pronto a scambiare qualsiasi cosa sulla pelle dei lavoratori!
LA RAGIONE E' DI CHI LOTTA

R28A in Fiom

venerdì 7 dicembre 2012

CRONACA SINDACALE DICEMBRE 2012

Milano, 6 dicembre 2012


CRONACA SINDACALE
(informativa a cura delle RSA CGIL)

Ieri, in Sala Gialla, la Direzione del Teatro ha comunicato la chiara volontà di applicare tout-court la normativa specifica dei tecnici di palcoscenico alla Squadra trasporti (movimentazione).

Un passo in avanti, questo, in attesa di un accordo che comunque sarà sottoposto all' Assemblea dei lavoratori interessati.

Va ricordato che si è giunti a questo buon risultato dopo un percorso di circa dieci anni che ha avuto inizio con la creazione della stessa Squadra Trasporti del Teatro. Nonostante ciò restano comunque aperte le questioni legate all'organizzazione tecnica del reparto e irrisolte allo stato attuale le problematiche in merito all'utilizzo dei mezzi di trasporto.



Nella stessa giornata ci è stato detto che dei 4 vigili del fuoco interessati a un trasferimento presso altri reparti, 2 di questi non hanno ancora sciolto la loro riserva. Ribadiamo che siamo contrari a questo tipo di scelte unilaterali dell'Azienda e che, come più volte detto, adotteremo tutti gli strumenti per tutelare i diritti e l'opportuno sostegno dei lavoratori coinvolti. Alla vicenda si era interessato superficialmente anche il Presidente della Fondazione Avv. Giuliano Pisapia che si è poi nei fatti letteralmente defilato. Tant'è vero che stiamo ancora aspettando da qualche settimana la sua risposta in merito alla nostra richiesta d'incontro sul tema. E comunque nessuno ha ancora spiegato come sia possibile che 12 addetti all'emergenza e all'antincendio diano più garanzie dei 16 che hanno composto fino ad oggi il reparto, così come affermato dalla Dirigenza del Teatro.



Il 22 novembre si è sottoscritta con l'Anfols l'ipotesi di accordo riguardante la parte normativa (assunzioni, malattia, contrattazione integrativa, orari, etc) del CCNL delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche. L' ipotesi sarà all'ordine del giorno di una serie di assemblee che si terranno prossimamente. Per ciò che riguarda, invece, la parte economica il confronto è instaurato sul pregresso della vacanza contrattuale e sulla copertura inflattiva.



Sono stati chiesti chiarimenti sul buco di bilancio annunciato a mezzo stampa e di conseguenza su come procedere al pagamento dell' integrativo aziendale.



Infine, d'intesa con UIL, per l'ennesima volta abbiamo sollevato la questione inerente a tutto il personale serale, avvertendo la Dirigenza che a breve partirà il contenzioso, in sede giudiziale, per il riconoscimento dei loro diritti e emolumenti pregressi.





RSA SLC-CGIL

giovedì 6 dicembre 2012

“Passata la festa, gabbato lo santo”?




   Da tempo chiediamo, in qualità di Sindacato, al Presidente della Fondazione
Teatro alla Scala e al Sovrintendente un incontro su questioni strategiche che
coinvolgono il Teatro.
    Vediamone alcune:    
– Nel  2015  il  Sovrintendente  del  Teatro  alla  Scala  non  sarà  più  il  dott.
Stèphane Lissner.
– Quest'anno  il  Teatro  avrà  un  passivo  superiore  a  4.200.000  euro:  chi
deve pagare questo disavanzo, i lavoratori?
– Quale sarà  il futuro  del  Teatro, quale progetto  culturale ed  artistico  lo
animerà?
– Di quali assetti occupazionali e produttivi ci sarà bisogno?
   In  questo  momento,  non  vi  è  sui  destini  del  Teatro  una  discussione
limpida,ed   emergono  toni  aspri  di  “confronto”  fra  personalità  di  primaria
importanza.
   In compenso il Teatro, causa un'errata conduzione e gravi errori dirigenziali,
subisce condanne  su  condanne da  parte di  organi  terzi,  e da  mesi  manca  il
Direttore  dei  laboratori  all'Ansaldo;  da  anni  non  si  rimpiazza  chi  se  ne  va,
rischiando il collasso in alcuni reparti; il Personale di Sala è ridotto all'osso, si
ha  l'impressione  che,  unitamente  allo  stesso  Servizio  di  Emergenza  e
Sicurezza, non siano più considerati strategici.
     Questi sono considerati da tutti temi vitali per il futuro del Teatro, i tempi e
i modi di soluzione determinanti per il buon esito di una equilibrata soluzione.
  A  quando  l'incontro  col  Sindacato,  dove  sono  Presidente,  Consiglio  di
Amministrazione e Sovrintendente?
   I  lavoratori  hanno  mantenuto  gli  impegni  assunti,  avranno  il  pattuito  o
saranno pagati a “babbo morto”?
      Mentre facciamo un “in bocca al lupo” ai lavoratori, agli artisti, alla Scala e
alla città di Milano per un buon 7 Dicembre, affermiamo che bisogna girare un
altro  film,  dove  occorre  chiarezza,  riconoscimento  degli  impegni  assunti,
riconoscimento dei diritti dei lavoratori.
   6 dicembre 2012
                                              p. Segreteria SLC-CGIL Milano
Giancarlo Albori      

SCALA CONTI IN ROSSO

SCALA CONTI IN ROSSO intervista a G.Albori