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mercoledì 31 ottobre 2012

DICHIARAZIONE SCIOPERO 18 NOVEMBRE

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C.A.

Dott. Stéphane Lissner
Sovrintendenza e Direzione Artistica

M° Daniel Baremboim
Direzione Musicale

Dott.ssa Maria Di Freda
Direzione Generale

Dott. Marco Aldo Amoruso
Direzione del Personale

Fondazione Teatro alla Scala
Milano


DICHIARAZIONE DI SCIOPERO


Siamo di fronte all'ennesima provocazione del Direttore del Personale Dott. Marco Aldo Amoruso,
il quale in modo del tutto arbitrario disattende le normative contrattuali vigenti.
Nella fattispecie si segnala la violazione delle norme sul lavoro domenicale, attuata in questi ultimi mesi in vari settori del teatro, sia nell'area tecnica che in quella artistica.
Per questa ragione le scriventi Organizzazioni Sindacali, proclamano sciopero per il giorno 18 novembre 2012 sullo spettacolo “Sigfried” delle ore 15.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali si riservano altresì di tutelare i diritti violati anche in sede legale.


Distinti Saluti


Milano 31 ottobre 2012

RSA SLC-CGIL e Fials-Cisal
Teatro alla Scala

domenica 28 ottobre 2012

Comunicato Sindacale spostamento di riposo


Alla cortese attenzione della
Direzione del Personale
in persona del Sig. Dott. Marco Amoruso

Direzione dell'allestimento scenico
Sig. Ing. Franco Malgrande

Direzione della produzione
Sig. Valioni Andrea




Milano, 27 ottobre 2012



oggetto: spostamento di riposo


la scrivente organizzazione sindacale informa la Direzione del personale che allo stato attuale è ancora in vigore per il palcoscenico il blocco degli straordinari e degli spostamenti di riposo, in quanto tutti i problemi di sicurezza, carichi di lavoro e numerativo del personale, inquadramenti e ecc, non sono tutt'ora stati risolti, anzi, l'atteggiamento aziendale finora è stato di non affrontarli nemmeno.
Nello specifico la richiesta da parte aziendale dello spostamento di riposo per il giorno 29 ottobre 2012 con un comunicato datato 26 ottobre ed esposto il giorno 27, è da ritenersi formalmente pervenuta fuori dai tempi come prevede il CCNL.
Comunque anche se il capo reparto macchinisti e meccanici hanno oralmente comunicato in fase di uscita dal lavoro ai dipendenti, e non a tutti , la variazione d'orario per lo spostamento di riposo, la nostra organizzazione ritiene tale comunicazione non usuale, non formale, e non certa per la richiesta.
Inoltre stante l'intercorso telefonico con la Direzione del personale, no si è avuto nessuno scritto per la certezza del pagamento.
Si fa presente che lo spostamento di riposo è il giorno domenica 28 come da mensile e non il giorno lunedì 29 come da variazione.
Nuovamente, ancora come l'anno scorso, la produzione è congestionata, senza sbocchi, dove la risoluzione è lo straordinario, dunque costo aggiuntivo per il bilancio che va in antitesi con il risparmio aziendale per le forzate ferie imposte al personale di palcoscenico.


Cordiali Saluti.

RSA SLC-CGIL

mercoledì 24 ottobre 2012

Comunicato Confederale


Maurizio Landini ai delegati Il 16 novembre scioperiamo

Maurizio Landini ai delegati
Il 16 novembre scioperiamo
LORIS CAMPETTI
13.10.2012

La lotta di classe c'è stata in questi anni, peccato che a vincerla, siano stati i ricchi contro i poveri. Con il risultato che il 15% della ricchezza nazionale si è spostata da salari e pensioni a profitti e rendite

«Se ci siamo beccati vent'anni di Berlusconi è perché da vent'anni il lavoro in Italia non è più rappresentato», grida Maurizio Landini a un pubblico di 5 mila delegati determinati, in attesa della proposta finale del segretario della Fiom. Eccola: «Il 16 novembre sciopero generale della categoria, nello stesso giorno della mobilitazione nazionale degli studenti. Per riunificare le lotte, per non lasciare solo chi, come noi, è colpito dalle politiche del governo». Un'ovazione, tutti in piedi, chi con gli occhi umidi, chi a chiedere scherzosamente al vicino: «Ma che sostanza usa Maurizio?».
Un Landini scatenato, capace di raccogliere un sentimento condiviso al Palasport di Modena, ha duramente criticato le politiche del governo Monti. Sull'ultima manovra il segretario Fiom è stato netto: «Riduce l'Irpef per aumentare l'Iva, è una truffa. Gli incapienti che non arrivano a 8 mila euro, con l'aumento dell'Iva prenderanno ancora meno. In un paese in cui 9 milioni di cittadini non hanno i soldi per curarsi, tagliano i fondi per la sanità, con il rischio aggiuntivo che questi tagli facciano saltare in aria il settore biomedicale di Mirandola, già duramente colpito dal terremoto. Per il bene di chi, hanno fatto queste scelte? Dicono che il governo Monti fa il bene dell'Italia, ma di quale Italia parlano? Prima se ne va, meglio è».
Da oggi i militanti della Fiom saranno nelle piazze e davanti alle fabbriche a raccogliere firme per i due referendum sul lavoro, per abolire l'art.8 della manovra berlusconiana che rottama il contratto nazionale e per ripristinare nella sua interezza l'art.18, che impediva i licenziamenti individuali senza giusta causa. Sarà un caso, ma le prime vittime del nuovo corso montiano, sono per il 75% iscritti alla Fiom. «A chi ci dice che non ha senso raccogliere queste firme perché tanto prima del 2014 non si potrà votare, rispondo che lo sapevamo anche noi». E allora? Allora attivare le procedure per i referendum serve a costringere chi si candida a guidare il paese a prendere posizione sul lavoro e i diritti, la Fiom non intende fare sconti a nessuno. «Poi, se il governo che uscirà dalle urne ripristinerà l'art.18 violato dal duo Monti-Fornero con Pd, Pdl e Udc nella squadra, se abolirà l'ignominia dell'art.8 berlusconiano, allora dei referendum non ci sarà più bisogno. Se questo non avverrà, è giusto che i cittadini dicano la loro e decidano».
Ad alzare la palla sotto rete a Landini perché la schiacciasse contro il governo liberista di Monti è stato uno dei padri del giuslavorismo italiano, Umberto Romagnoli: «Tra Berlusconi e Monti c'è una discontinuità e una continuità. La discontinuità è mediatica, Monti non balla il bunga-bunga, sa vestire e stare a tavola; la continuità è sostanziale e riguarda le politiche del lavoro. Riguarda quel che Monti ha fatto - la riforma delle pensioni di Fornero sarebbe ridicola se non avesse effetti drammatici per centinaia di migliaia di lavoratori, per non parlare dell'art.18 - e quel che non ha fatto». Romagnoli ha ricordato come l'art.19 dello Statuto sulla rappresentanza e la democrazia sindacale, aveva un senso in un quadro di unità sindacale mentre con la frattura che si è determinata non impedisce «che il sindacato con il più alto profilo storico e culturale, che siete voi in questo palazzetto, venga espulso dalla Fiat». E per ricucire questa ferita, pensano con Romagnoli e Landini tutti i 5 mila delegati Fiom, bisogna muoversi subito. Serve la legge, «serve la politica di cui oggi lamentiamo l'assenza», conclude Romagnoli.
Se salta la democrazia nei posti di lavoro, se a scegliere gli interlocutori sindacali sono i padroni e non i dipendenti, se questi ultimi non possono eleggere i loro rappresentanti e votare sugli accordi e i contratti che li riguardano, allora è a rischio la democrazia. Dovrebbe saperlo, insiste Landini, chi si candida a guidare il paese, e dovrà essere chiaro con gli elettori. Sinistra dove sei? Cosa pensi? Con chi stai? Se lo domandano i delegati di Pomigliano e dell'Ilva di Taranto, della Fincantieri e dell'Alcoa e delle mille fabbriche di ogni dimensione in cui gli operai della Fiom si battono per salvare lavoro, diritti, sistema industriale. Ma quel che più preoccupa la Fiom è l'assenza di una politica industriale e la subalternità del governo alle imprese, al modello Marchionne a cui si riconosce il presunto diritto a fare quel che vuole e fuggire dove vuole. «Adesso in molti criticano Marchionne, all'inizio c'eravamo solo noi e in tanti ci dicevano che dovevamo accettare il ricatto o il lavoro o i diritti e spiegavano agli operai come avrebbero dovuto votare. Persino quel ragazzo che diceva di stare con Marchionne senza se e senza ma ora lo critica. Va tutto bene, ma tutti questi signori dovrebbero avere la decenza di chiedere scusa non alla Fiom, ma agli operai di Pomigliano e Mirafiori che hanno avuto il coraggio e la dignità di rifiutare quel ricatto». E giù altri applausi.
Mentre la Fiom chiede a Fim Uilm e Federmeccanica di fermarsi, di non procedere sulla strada di un nuovo contratto separato; mentre propone un anno di riflessione comune per ristabilire regole democratiche della rappresentanza e propone un impegno comune per il lavoro, l'occupazione, la ricerca e gli investimenti; mentre, sempre la Fiom, chiede di sostenere le imprese che si impegnano a fare contratti di solidarietà, a investire per il futuro, a ridurre l'orario per distribuire tra tutti il lavoro che c'è; mentre di questo si parla a Modena, a Roma la Confindustria con il sostegno del governo Monti che chiede un accordo sulla produttività, vuole dai sindacati un allungamento dell'orario e salari legati alla produttività. Quel tavolo di confronto, dice Landini, con queste premesse, va abbandonato. Lo dice innanzitutto alla Cgil. E la Federmeccanica, da cui se n'è andata la Fiat, ha fatto sua la filosofia di Marchionne e pretende di non pagare i primi tre giorni di malattia, di avere senza contrattazione gli straordinari, di passare al regime di orario settimanale.
No ai ricatti vuol dire no all'alternativa tra lavoro e diritti, come alla Fiat, o tra lavoro e salute, come all'Ilva. La Fiom è pronta a scioperare, ma contro la famiglia Riva che non fa gli investimenti di bonifica e non contro la magistratura. Perché «dobbiamo tornare a dire che la salute non si vende». Ecco la Fiom, più una gazzella che si difende dalle pallottole dei cacciatori che non un dinosauro. «Romiti si limitava a volerci sconfiggere, oggi invece vogliono cancellarci. Ma noi siamo ancora qui». Oltre agli applausi dei suoi delegati Landini meriterebbe rispetto, attenzione, sponde politiche. Sta combattendo una battaglia in difesa della dignità di tutto il paese.

martedì 16 ottobre 2012

Musica: Cagli, Santa Cecilia mai così a rischio

ROMA - 15 OTTOBRE 2012 - Tutti i direttori e gli artisti impegnati nella prossima stagione di Santa Cecilia, "in risposta alle nostre lettere lamentose, ci hanno per fortuna abbassato i cachet", ha annunciato Bruno Cagli, presidente dell'Accademia, alla vigilia dell'apertura della stagione sinfonica della fondazione romana.
"La nostra istituzione - ha aggiunto cagli - non è mai stata così a rischio nei decenni in cui ne ho fatto parte in diverse vesti. Il deficit quest'anno è di poco sotto quello dello scorso anno, ma allora avevamo tante più certezze, mentre ora... E questo ci rende la vita e il quotidiano molto difficile da affrontare, col Fus che è diminuito, nonostante le tante assicurazioni e gli enti locali che versano nelle condizioni che ben sappiamo".
Cagli ha sottolineato quindi l'importanza del mecenatismo privato e del sostegno che arriva da persone e aziende negli ultimi anni. Con l'occasione ha ricordato che nella passata stagione gli appuntamenti di Santa Cecilia sono stati più di mille, più i dischi, le tournee all'estero e in Italia, il tutto con un ritorno di incassi di oltre il 50% del bilancio generale

sabato 13 ottobre 2012

Lirico Cagliari, protesta a oltranza contro nuovo sovrintendente

Mobilitazione dei dipendenti del Lirico:
"Il Soprintendente non ha i requisiti"
Venerdì 12 ottobre 2012 16:58




Non si ferma la protesta dei dipendenti del Teatro Lirico contro la nomina del nuovo
Soprintendente, Marcella Crivellenti. Per domani è stata organizzata un assemblea permanente.
La strategia di lotta, seguita allo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi,
è stata votata oggi durante un'assemblea generale.

Secondo i lavoratori, Crivellenti, 40 anni, barese ma da dieci anni a Cagliari,
presidente di Bam teatro, organizzazione di eventi teatrali, e che ha già lavorato
per la Fondazione, non avrebbe i requisiti per guidare un ente come quello di
Cagliari.

Per questo, sin dalla sua nomina, avvenuta dieci giorni fa, hanno fatto sentire la
loro voce con diverse forme di protesta ogni giorno.

Sarà- come si legge in un comunicato della Rsu - un "Teatro casa dei lavoratori", con
laboratorio di idee e confronti con stampa, politica e dirigenza del Lirico.

Istituiti due blocchi di lavoro: la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 17
alle 20.

Domani mattina è previsto alla 10 un incontro in platea con giornalisti e politici,
mentre alle 11 si terrà un concerto sinfonico dell'orchestra per le scuole.

I luoghi di incontro saranno la platea, il foyer, il quarto piano (sala regia e
coro).

"La Cultura e la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, sua espressione concreta - si
legge nel comunicato - sono beni di interesse comune e collettivo che vanno tutelati.
Una politica seria deve esserne garante e custode".

mercoledì 10 ottobre 2012

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CGIL ROMA 20 OTTOBRE


Spettacolo dal vivo:riprende l'esame alla Camera

ROMA - 9 OTTOBRE 2012 - Domani, mercoledi 10 ottobre,alla Camera in sede referente riprende l'esame del nuovo testo unificato della legge per lo spettacolo dal vivo, di cui è relatrice l'on. Gabriella Carlucci. Saranno prese in esame le proposte emendative presentate in sede referente lo scorso 2 ottobre. La commissione Cultura ha già inviato il nuovo testo alla commissione Bilancio, da cui aspetta il parere in merito.

martedì 9 ottobre 2012

BOZZA CCNL FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE

DOWNLOAD BOZZA CCNL 4 ottobre 2012

Lissner lascia la Scala e vola a Parigi


L’annuncio stamane dal ministero della Cultura francese
L’attuale sovrintendente della Scala Stephane Lissner prenderà la guida dell’Opera di Parigi a partire dal settembre 2015. L’annuncio è stato dato dal ministero della cultura francese e subito è rimbalzato sui media d’oltralpe. 
Il contratto di Nicolas Joel all’Opera di Parigi scade nel 2015 ma per prassi il suo successore, che resterà in carica dal 2016 al 2021, viene scelto (con decreto del presidente della Repubblica di concerto con il primo ministro e su proposta del ministro della Cultura) anni prima per le necessità della programmazione. E alla Scala c’è già chi guarda con preoccupazione alla possibilità di un sovrintendente che per un paio d’anni faccia avanti e indietro da Parigi. «La Scala - aveva commentato Giancarlo Albori della Cgil dopo le voci sul possibil eincarico di Lissner - ha bisogno di un sovrintendente a tempo pieno per affrontare la fase difficilissima che ha davanti».  


Risposta alla direzione Teatro Alla Scala Vigili del Fuoco

Teatro Massimo occupato


venerdì 5 ottobre 2012

Teatro Palermo, Orlando: "Mi dimetto e venga il commissario" (REPUBBLICA)


Lirica: Scala, per "Libero" Francesca Colombo possibile nuovo sovrintendente

MILANO - 4 OTTOBRE 2012 - Come riportato stamattina da Libero, Stephane Lissner sarebbe molto vicino alla guida dell'Opera di Parigi, a partire dal 2015. Tra i nomi circolati per la nuova carica di sovrintendente della Scala di Milano scrive Libero - ci sarebbe l'attuale sovrintendente del Maggio di Firenze, Francesca Colombo.
Lo stesso Stephane Lissner ha chiarito i termini della questione, confermando ai consiglieri della Scala di essere stato contattato dal ministro della Cultura francese e ribadendo che l’eventuale incarico scatterà dal 2015, data in cui scadrà il contratto di Nicolas Joel, attuale direttore dell'Opera.

mercoledì 3 ottobre 2012

Referendum art. 8 e art. 18..."L'otto per il diciotto

Care compagne e cari compagni,
come saprete il 13 ottobre parte ufficialmente la campagna per la raccolta delle firme per i referendum che anche Lavoro Società Cgil appoggia, facendo parte del comitato promotore.

Il comitato promotore Milano e provincia è composto, oltre che da Lavoro Società, anche dalla Cgil che vogliamo, dalla Fiom e dalle forze politiche del centro sinistra.

Entro il 13 il comitato provvederà alla vidimazione dei moduli che serviranno per la raccolta delle firme e invitiamo tutti i compagni e le compagne a prendere contatti con Antonio Larenoantonio.lareno@cgil.lombardia.it  per concordare la consegna dei moduli e per organizzare la sottoscrizione necessaria alla copertura delle spese.

L’obiettivo per Milano è di raccogliere 6.000 firme!!!!!!!!!!!!!!!! Quindi abbiamo bisogno di tutto il vostro impegno!!!!!

Sabato 13 al mattino, in piazza San Babila ci sarà l’iniziativa di avvio della raccolta firme e vi invitiamo ad essere TUTTI e TUTTE presenti. Faremo sapere successivamente ulteriori informazioni, che troverete anche su facebook.

Qui sotto trovate la pagina facebook che  vi invitiamo a condividere e che nei prossimi giorni diffonderà notizie su iniziative e altro.


Qui di seguito, invece, l’indirizzo di posta elettronica a cui rivolgersi (oltre che ad Antonio Lareno) e che è gestita dal comitato, per informazioni relative ai referendum

In allegato trovate il logo con lo slogan coniato dal comitato nazionale e un’ interessantissima analisi di Leo Ceglia sull’art. 8

Come sempre carissimi saluti.
Paola Bentivegna – Corrado Mandreoli

martedì 2 ottobre 2012

Lissner verso l'Opera di Parigi?

MILANO - 2 OTTOBRE 2012 - Il sovrintendente della Scala, Stephane Lissner , potrebbe essere il sostituto di Nicolas Joel alla guida dell'Opera di Parigi. Ma solo quando il contratto di Joel scadrà, nel 2015. Le voci di una sua partenza a breve sono state liquidate come "infondate" dal Piermarini.
La notizia che Lissner era in pole position per guidare l'Opera è stata data per primo lo scorso agosto dal Figaro. Per prassi, infatti, la nuova guida del teatro viene nominata con circa tre anni di anticipo (in questo caso a inizio 2013). Il ministro della Cultura Aurelie Filippetti sottoporrà il nome del designato al presidente francese Francois Hollande per la parola definitiva.
Nella 'short list' dei papabili Le Figaro aveva inserito, oltre a Lissner, Dominique Meyer dell'Opera di Vienna e Serge Dorny, direttore dell'Opera di Lione. Il contratto di Lissner a Milano scade nel 2017, ma l'appuntamento principale a cui ha lavorato è la stagione 2015 quando - durante i sei mesi dell'esposizione mondiale - la Scala resterà sempre aperta presentando fra l'altro 17 titoli di opera.  (fonte: Ansa).

Vertenza Corpo di Ballo Teatro dell'Opera di Roma


Occupazione Teatro Massimo di Palermo

Dopo tre giorni di presidio permanente dei lavoratori e dei sindacati cgil, cisl, uil e fials, negli uffici della sovrintendenza e della direzione artistica della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, il Sindaco Presidente e' intervenuto di persona per parlare all'assemblea. Il Sindaco di Palermo,  rivolgendosi ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali ha constatato lo stato di ingovernabilita' della Fondazione ed ha annunciato una conferenza stampa dove chiedera' il commissaria mento e rassegnera' provocatoriamente
le  proprie dimissioni da Presidendente della Fondazione, fin tanto che Antonio Cognata sara' Sovrintendente.
Lunedì 1/10/2012 il Sovrintendente Antonio Cognata inviava, senza informare il Sindaco Presidente e senza averne titolo, una richiesta di sgombero della sovrintendenza e della direzione artistica presidiate dai lavoratori. Una azione del genere non si e' mai verificata in nessun Teatro d'Italia e meno che mai a Palermo, la DIGOS arrivava in assetto antisommossa per sgomberare il Teatro. A questo punto il Sindaco Presidente interpellato dal Questore, manifestava tutta la sua perplessita' sulla legittimita' dell'operazione dato che, in qualita' di presidente, non era stato informato. Di fatto l'azione e' stata annullata rimettendo a posto i ruoli e le responsabilita' della Fondazione.
Dopo l'incontro di stamani ed alla luce delle parole del Sindaco Presidente, l'assemblea ribadisce con ulteriore convincimento la sfiducia al Sovrintendente Antonio Cognata e rinnova la richiesta delle immediate dimissioni

lunedì 1 ottobre 2012

SCALA: LISSNER A PALAZZO MARINO INCONTRA ASSESSORE CULTURA MILANO

Milano, 1 ott. - Stephan Lissner a Palazzo Marino. Il soprintendente della Scala di Milano sta incontrando l'assessore alla Cultura, Stafano Boeri, alla vigilia del cda del teatro scaligero e nel pieno delle voci che lo quotano in partenza per Parigi con un incarico all'Opera. Ignoti i dettagli dell'incontro, mentre negli ambienti comunali si stempera l'ipotesi che Lissner possa lasciare la Scala, alla quale lo lega un contratto fino al 2017: il soprintendente, infatti, avrebbe quanto meno preso un impegno preciso in vista dell'Exp

Maggio, nuove battaglie contro amianto e direzione


Teatro Massimo, i dipendenti occupano la Soprintendenza

 Sabato 29 Settembre 2012

PALERMO - Decine di maestranze del Teatro Massimo di Palermo stanno presidiando la
sede della Soprintendenza e hanno occupato gli uffici.

I lavoratori, che hanno raccolto 250 firme, chiedono le dimissioni dell'attuale
amministrazione del Teatro, guidata da Antonio Cognata.

"I lavoratori in assemblea, dopo sette anni di scelte che hanno condotto il teatro
alla esternalizzazione dei settori più importanti, hanno votato all'unanimità la
sfiducia al sovrintendente Cognata", dice Maurizio Rosso, segretario della Slc-Cgil.

"I lavoratori sono in attesa del sindaco Leoluca Orlando, che in qualità di
presidente dell'ente ha chiesto il commissariamento del teatro per la presunta
irregolarità della nomina di due consiglieri del Cda".

"Il teatro - sostiene Rosso - ha perso l'importante stagione estiva al teatro di
Verdura, prima di questa amministrazione faceva 45 giorni l'anno di produzione estiva
con opera, operetta balletti e concerti. Oggi zero".

Il sindacato accusa il sovrintendente di avere "cancellato alcuni settori tra cui il
corpo di ballo, quasi azzerato la sartoria teatrale e la scenografia trasformando
questo importantissimo teatro da centro di produzione a centro di distribuzione,
impoverendo la terra siciliana degli artisti che sono costretti ad emigrare".