Fondazioni liriche, denuncia Cgil e Slc Puglia:norma incostituzionale nega diritti a lavoratori precari
Affatato e Di Ceglie: una sanatoria per tutti i responsabili delle Fondazioni che abbiano messo in atto comportamenti illegittimi nella instaurazione di rapporti di lavoro a danno dei lavoratori più deboli
03 Ottobre 2013 11:01
''Con una norma incostituzionale inserita nel cosiddetto ''Decreto del Fare'' vengono ingiustamente negati i diritti dei lavoratori delle Fondazioni liriche che rivendicano, dopo anni di lavoro precario, la stabilizzazione del rapporto di lavoro''.
E' quanto denunciano il segretario regionale della Cgil, Nicola Affatato, e il segretario generale della Slc Puglia, Nicola Di Ceglie.
Infatti, l'articolo 40, comma 1 bis, con retroattività fissata all'anno 1996, per i soli lavoratori delle Fondazioni, stabilisce ''.....nonsi applicano le disposizioni di legge che prevedono la stabilizzazione del rapporto di lavoro come conseguenza della violazione delle norme in materia di stipulazione di contratti di lavoro subordinati a termine, di proroga o di rinnovo dei medesimi contratti''.
''Si tratta, nella sostanza, di una sanatoria bella e buona per tutti i responsabili delle Fondazioni che abbiano messo in atto comportamenti illegittimi nella instaurazione di rapporti di lavoro a danno dei lavoratori più deboli perchè la norma si rivolge alla sfera dei contratti a termine'', affermano Affatato e Di Ceglie.
Per queste ragioni la CGIL e la SLC di Puglia sostengono le proteste e la lotta dei lavoratori che anche nella nostra regione sono ingiustamente colpiti da una norma palesemente discriminatoria di cui il sindacato chiede la cancellazione.
Infatti, l'articolo 40, comma 1 bis, con retroattività fissata all'anno 1996, per i soli lavoratori delle Fondazioni, stabilisce ''.....nonsi applicano le disposizioni di legge che prevedono la stabilizzazione del rapporto di lavoro come conseguenza della violazione delle norme in materia di stipulazione di contratti di lavoro subordinati a termine, di proroga o di rinnovo dei medesimi contratti''.
''Si tratta, nella sostanza, di una sanatoria bella e buona per tutti i responsabili delle Fondazioni che abbiano messo in atto comportamenti illegittimi nella instaurazione di rapporti di lavoro a danno dei lavoratori più deboli perchè la norma si rivolge alla sfera dei contratti a termine'', affermano Affatato e Di Ceglie.
Per queste ragioni la CGIL e la SLC di Puglia sostengono le proteste e la lotta dei lavoratori che anche nella nostra regione sono ingiustamente colpiti da una norma palesemente discriminatoria di cui il sindacato chiede la cancellazione.