LETTERA
APERTA AL C.D.A DEL TEATRO ALLA SCALA
La sera
del 30 aprile si terrà a Milano un concerto in piazza Duomo, con la
presenza di Andrea Bocelli e i corpi artistici della Scala, a
dimostrazione di quello che andiamo sostenendo già da molto tempo,
ovvero che non sarà la Turandot del I maggio la serata inaugurale
per l'apertura del Expo.
Il
concerto del 30 aprile è dal punto di vista artistico e
organizzativo un “pasticcio”, un evento che, al di là delle
caratteristiche commerciali che avrà, rischia di intaccare il nome e
l'immagine del Teatro, che sono tra i beni più importanti per la
Città di Milano e anche per il Paese.
Troppe
iniziative negli ultimi tempi ci sembrano avere una caratteristica
“modaiola” e “commerciale”, piuttosto che essere nel solco
della tradizione scaligera, rischiando di sciupare la qualità
artistica che ha sempre contraddistinto il nostro teatro.
Siamo in
presenza di un contratto nazionale non rinnovato da molti anni, e
dell'ultimo contratto integrativo scaduto, anche se mai andato a
regime:
a fronte
di tutto ciò apprendiamo da organi di stampa che si sta aggirando un
dispositivo legislativo sui compensi massimi per i dirigenti dei
teatri, per poter aumentare gli emolumenti del sovrintendente
Pereira.
Ancora
più grave, se possibile, appare la notizia che il sovrindentende,
nonché direttore artistico, non avrebbe più obblighi di
esclusività con il Teatro alla Scala: questo sarebbe uno
stravolgimento, anche istituzionale, e un tradimento della storia del
Teatro alla Scala!
Auspicando
che tutto ciò non abbia fondamento, confidiamo in una sollecita e
rapida informativa a noi e alla Città di Milano.
Milano,
26 marzo 2015
RSA CGIL
TEATRO ALLA SCALA