TRANSLATE

domenica 24 agosto 2014

F.U.S.

Fondo unico per lo spettacolo: cosa cambia

Fondi assegnati per tre anni, criteri di attribuzione basati sui risultati, incentivi ai giovani

19-08-2014 | 15:35
Fondo unico per lo spettacolo: cosa cambia

Rivoluzione Franceschini. Ecco cosa cambia

È entrato in vigore oggi con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto con cui il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha riformato il FUS, il Fondo unico per lo spettacolo.

Con le nuove norme, le risorse verranno attribuite in base alla quantificazione delle attività realizzate e dei risultati raggiunti, con indicatori chiari e misurabili, e saranno aperte a tutte le realtà attive nel territorio nazionale.

Verrà incentivata la partecipazione giovanile, saranno semplificate le procedure e i fondi saranno assegnati su base triennale, consentendo una maggiore capacità di programmazione finora limitata dal carattere annuale del contributo.

Inoltre verrà reso possibile il finanziamento delle realtà multidisciplinari e favorita l'internazionalizzazione delle attività, mentre verrà rafforzato il ruolo della musica contemporanea di qualità, tra cui il jazz, finora esclusa dai finanziamenti statali diretti.

Infine, le nuove norme prevedono la creazione dei "Teatri Nazionali" e dei "Teatri di rilevante interesse culturale" per riconoscere e premiare le eccellenze e fare di queste due nuove categorie gli assi strategici dell'intervento pubblico per lo spettacolo dal vivo.

"Con questa riforma - conclude Franceschini - la scena italiana godrà di uno strumento efficace per crescere e sviluppare le proprie straordinarie potenzialità. È una riforma attesa da anni che rende più equi e meritocratici i criteri di assegnazione del Fus, incentiva la partecipazione giovanile, semplifica le procedure, incoraggia la programmazione prevedendo la triennalità dei contributi e supera il vecchio sistema dei teatri stabili".